La cura del Mobile
Prima di tutto ricordate che i mobili antichi sono oggetti “vivi” e che come tali risentono di tutti quei fattori climatici e ambientali che potrebbero danneggiare anche la salute di un uo
Anche se vi sembrerà eccessivo, queste sono le attenzioni dovute oltre che alla vostra persona, anche ai vostri amati oggetti. Un’ultima cosa: a ricordarvi questa presenza “viva” alcune volte sentirete degli scricchiolii provenire dai vostri pezzi d’arredamento non stupitevi, il legno subisce dilatazioni e restringimenti ed è quindi proprio per questo motivo che bisognerebbe cercare di seguire questi semplici consigli onde evitare anche danni alla struttura del mobile.
Ricordarsi ogni primavera e fine estate, di spolverare con cura il vostro mobile e lucidarlo con della buona cera.
Non utilizzate prodotti spray, o cere contenenti siliconi.
Attenzione alle bevande alcoliche, se versate sulla superficie del mobile sciolgono la gommalacca producendo notevoli danni.
Se appoggiate delle piante sul mobile mettete un sotto vaso, e accertatevi che non trasudi umidità.
In primavera controllare in ogni parte che non vi siano fori di tarlo nuovi, e se così fosse intervenire immediatamente, o rivolgersi al proprio restauratore di fiducia.
Durante l’inverno evitare di tenere la temperatura in casa superiore ai 18/20°. Se non è possibile mantenere queste temperature, facciate in modo che in casa ci sia una giusta umidità utilizzando degli umidificatori, o delle vaschette con acqua da apporre sui termosifoni.
Evitare, nella stagione estiva il sole diretto.
Evitare le correnti d’aria, soprattutto nelle giornate ventose e secche.
In caso di danni accidentali su mobile, come righe, ammaccature, macchie sulla lucidatura, evitare di intervenire personalmente se non si è sicuri delle proprie capacità. A volte per un restauratore rimediare a questi piccoli danni è un lavoro molto semplice e veloce.
Assolutamente vietato utilizzare chiodi per rimediare a difetti di sedie che “dondolano”. Il danno che provochereste sarebbe maggiore di quello iniziale.
Pulizia della superficie del mobile
Nel lavoro di restauro di un mobile, si distinguono due tipi di pulizia: quella che generalmente si fa all’inizio, quando il mobile lasciato nella soffitta o nella cantina per anni, è ora pieno di polvere e sporcizia varia. In questo caso è necessario, munirsi di aspirapolvere, pennellini di varie misure a setole dure al fine di asportare tutto lo sporco polveroso anche dai punti più nascosti.
Il secondo tipo di pulizia, (ed è quello che ora approfondiremo) riguarda invece la superficie lucidata del mobile, e viene effettuata quando il mobile non ha bisogno di essere sverniciato. Occorrerebbe fare ricorso alla sverniciatura solo in casi eccezionali, ad esempio quando è stata utilizzata una vernice acrilica o colorata per “rinnovare” un vecchio mobile in anni passati.
Contrariamente a quanto possa apparire, la pulitura del mobile è un’operazione alquanto delicata poichè si lavora su quella parte che costituisce l’aspetto estetico più evidente, pertanto una rimozione errata, troppo aggressiva o fatta malamente può comportare un irreversibile danno al quale difficilmente si potrà porre rimedio.
Quando la superficie del mobile è ancora finita a cera o gommalacca. allora potremmo limitarci a pulirla prima di passare a ravvivare nuovamente la lucidatura.
Questa pulizia della superficie, si inserisce, nel lavoro di restauro, al termine di tutte le operazioni di reintegrazione o ripristino e consolidamento della parte lignea.
Agiremo salvaguardando l’ integrità della vernice originale e della patina, procederemo gradualmente, provando all’inizio con solventi più blandi ed eventualmente passando a quelli più aggressivi se non si ottiene il risultato voluto. Conviene eseguire una “prova” in una parte poco a vista del mobile (es: la parte bassa/posteriore di un fianco) per verificare l’ efficacia del metodo di pulitura che andremo a usare .
Per decidere come pulire un mobile, dovremo prima di tutto stabilire due cose: quale vernice è presente sul mobile e quale tipo di finitura vogliamo a nostra volta applicare. In sostanza, un mobile può essere pulito solo se dopo applicheremo lo stesso tipo di finitura di quella preesistente. Se intendiamo applicarne uno diverso, dovremmo procedere molto probabilmente alla sverniciatura.
Avremo principalmente due tipi di finitura: a cera, o a gommalacca.
PULIZIA DI UN MOBILE RIFINITO A CERA
La pulizia del mobile con finitura a cera può essere effettuata semplicemente con uno straccio imbevuto di trementina.
Strofinate accuratamente la superficie del mobile adottando la pressione necessaria per ottenere il migliore risultato. Nel caso in cui lo sporco sia particolarmente tenace evitate di esercitare una pressione troppo forte nello stesso punto, in quanto ciò potrebbe schiarire il legno e compromettere gravemente l’ estetica del mobile. Per evitare tale inconveniente provate a porre sulla zona macchiata alcune gocce di trementina, lasciate che agiscano per qualche minuto, quindi strofinate la macchia.
PULIZIA DI UN MOBILE RIFINITO A GOMMALACCA
Per pulire efficacemente un mobile verniciato con la gommalacca conviene impiegare una soluzione (detta triplice, dal numero dei componenti) preparata con:
- 100 ml di trementina;
- 50 ml di alcool a 95°;
- 50 ml di olio paglierino.
Strofinate energicamente ma uniformemente il mobile con tale soluzione per mezzo di un tampone di cotone. Sostituite spesso il cotone e diminuite gradualmente la pressione esercitata fino a raggiungere il risultato ottimale.
Nel caso di sporco tenace, si può aumentare leggermente la percentuale di alcool, facendo però attenzione a non eccedere perché asportereste degli strati di gommalacca e ciò vi costringerebbe a sverniciare e riverniciare il mobile. Una volta terminata questa fase strofinate il legno con un panno asciutto e pulito.
Gli interventi fino ad ora suggeriti, se eseguiti correttamente, non ledono la patina, quindi si possono attuare con prudenza , anche su mobili antichi.
Pulizia di macchie ostinate
E molto frequente che le superfici da restaurare dopo la sverniciatura si presentino ancora con macchie diffuse, la cui eliminazione (o attenuazione) è operazione tra le più difficili in restauro. Se le macchie resistono ad una leggera carteggiatura, la loro eliminazione dipende dalla lontananza temporale, dalla profondità di penetrazione nel legno, dal tipo di legno, ma soprattutto dall’individuazione (non facile) del tipo di macchia. Se le macchie risultano essere molto ostinate, conviene tenersele, del resto fanno anch’ esse parte della storia del mobile. Insistere oltre un tentativo ragionevole, si rischia di recare più danno della presenza della macchia stessa.
Ecco alcuni consigli per il loro trattamento:
Liquidi zuccherini
In questo caso imbibire la zona interessata tamponando con acqua calda. Quindi asciugare con una carta assorbente ed attendere la completa asciugatura.
Sostanze alcoliche
Ove vi siano macchie di questo tipo l’intervento è un po disperato. Si può comunque procedere applicando un tampone di cotone imbevuto di 50% di Essenza di Trementina e 50% di Petrolio Rettificato. Quindi pulire con Alcool 94.
Inchiostro
Si può provare ad eliminare le macchie con un batuffolo di ovatta imbevuto di ¾ di acqua ed ¼ di Acido Ossalico. Circoscrivere l’ intervento alla sola parte macchiata. Lasciare agire per qualche minuto, quindi sciacquare con una spugna pulita.
Unto e grassi
In questo caso le situazioni sono le più diverse e non sempre è possibile arrivare all’eliminazione completa. Si può provare strofinando la zona macchiata con un batuffolo di cotone imbevuto di Alcool 94. Oppure si può tamponare la macchia con Alcool 94 e Talco e quindi si asciuga con Carta Assorbente riscaldata da un ferro da stiro.
Tracce o macchie di mordente.
Si eliminano intervenendo sulle zone interessate con tamponature di 30% acqua, 30% di Ammoniaca (escluso legno di castagno o rovere) e 30% di Acqua Ossigenata 130 volumi. Quindi si sciacqua più volte con una spugna imbevuta d acqua.
Altro Ricettario
Qualora si conosca la natura delle macchie può essere utile tenere presente il seguente universale ricettario chimico, da applicarsi con tamponature di ovatta o Pasta di Cellulosa:
Tipo di macchia o incrostazione
Procedimento di pulizia
Acidi : Ammoniaca o Bicarbonato di Sodio quindi risciacquare a lungo
Caffè : Soluzione concentrata di Sale da cucina quindi risciacquare a lungo
Catrame e derivati : Ammorbidire con Olio caldo pulire con Benzolo, Xilolo quindi lavare con Acqua e Sapone
Erba : Alcool intiepidito con fornellino elettrico Quindi risciacquare
Fuliggine : Soluzione al 20% di Acido Tartarico
Impiastro adesivo : Benzina rettificata, Benzolo, Sverniciatore
Inchiostro : Glicerina, Acido Acetico o Citrico
Oli vegetali : Benzina rettificata o Benzolo
Resine : Alcool 94
Ruggine : soluzione di Cloruro di Zinco al 10%
oppure Acido Citrico al 10%
oppure Acido Cloridrico
oppure soluzione al 5% di Acido ossalico
quindi sciacquare con Acqua
Sangue : Ammorbidire con Ammoniaca diluita poi trattare con soluzione di Acido Ossalico 20% quindi sciacquare con Acqua.
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